La visita alla Chiesa della Sacra Famiglia dei Cinesi e complesso, un tempo sede del Collegio dei Cinesi, è un percorso inedito guidato dai Volontari del Museo delle Arti Sanitarie, che racconta una pagina importante della cultura napoletana del '700 che incontra "l'Impero celeste".
La sinergia tra ASL Na1 Centro e la Curia di Napoli ha consentito la riapertura del Complesso dei cinesi che comprende il Collegio, la Chiesa e l’Arciconfraternita della S.S. Assunta in cielo ai cinesi, nel presidio sanitario “Elena d’Aosta”.
La struttura, nata per l’iniziativa del sacerdote ebolitano Matteo Ripa, riconosciuta ufficialmente nel 1732, rappresenta la prima esperienza in Europa di un collegio per la formazione di missionari cattolici di lingua e nazionalità cinese, destinati ad evangelizzare la Cina, e di un convitto per la formazione di interpreti di lingua cinese e indiana che rispondessero alle esigenze dell’espansione commerciale dell’impero asburgico in estremo oriente. Il percorso iniziale consentirà ai partecipanti di apprezzare un’inusuale veduta da una terrazza del complesso, attualmente destinato ad attività sanitarie e di formazione del personale infermieristico: dall’alto della collina, detta anticamente dei “Pirozzoli”, si potrà osservare il sottostante borgo della Sanità, il Vicolo e la Salita dei cinesi, che, ancora nel ‘700, rappresentavano l’unica via di passaggio, percorribile a piedi o in portantina, verso l’altura di Capodimonte.
Ripercorreremo insieme la storia dell’approccio di Napoli alla civiltà cinese, che tanto fascino e suggestione esercitò in Europa durante il “secolo dei lumi”; prova tangibile fu la nascita, proprio in quegli anni, della Real Fabbrica di porcellana di Capodimonte e la realizzazione della sala cinese nella reggia di Portici.
Il percorso si concluderà con “Il piacere di offrire il tè”: il racconto della millenaria tradizione del tè in Cina e la degustazione della pregiata bevanda, curata dalle suore di nazionalità cinese che insieme a Don Paolo Kong animano oggi la comunità dei cinesi cattolici residenti a Napoli, testimonianza di un filo mai interrotto tra Napoli e l’Impero celeste.
Conducono il percorso:
dott.ssa Carmen Caccioppoli, responsabile della programmazione culturale del Museo delle Arti Sanitarie
prof. Gennaro Rispoli, direttore del Museo delle Arti Sanitarie
Per la visita è richiesto un contributo di partecipazione di € 12.00 destinato al fondo restauri e manutenzione
Per info e prenotazioni: info@ilfarodippocrate.it – tel. 081440647
L’androne affrescato con lo stemma della Congregazione della Sacra Famiglia di Gesù Cristo, realizzato su disegno di Matteo Ripa, ed il portico, oggi parzialmente tompagnato, ci indirizzano alla chiesa dei cinesi progettata molto probabilmente dall’architetto Arcangelo Guglielmelli. Chiusa per molti anni dopo il terremoto del 1980 e depredata di molti elementi artistici che la adornavano, oggi essa appare restaurata ed accoglie sull’altare maggiore la tela di Antonio Sarnelli raffigurante la sacra famiglia di Gesù e due giovani cinesi. Si tratta di Giovanni In e Lucio Wu che nel 1724 arrivarono a Napoli con altri tre giovani cinesi al seguito di Ripa e furono i primi allievi del collegio. Anche S. Alfonso Maria de’ Liguori fu convittore presso la struttura, che, con alterne vicende, sopravvisse fino all’unità d’Italia. Nel 1869 l’istituto subì una parziale laicizzazione e divenne Real Collegio Asiatico. Successivamente nel 1888, la congregazione religiosa fu soppressa e da questa istituzione nacque il Regio Istituto Orientale, progenitore dell’odierna Università Orientale di Napoli. L’edificio fu successivamente ceduto al demanio ed utilizzato prima come ospedale militare per i reduci della guerra coloniale abissina, poi come conservatorio di fanciulle. Nel 1910 fu acquisito in enfiteusi dal Pio Monte della Misericordia che apportò notevoli modifiche al complesso destinandolo alla sua definitiva funzione: l’Ospedale Elena d’Aosta.