Ferri antichi e strumenti medici d’epoca sono esposti nelle bacheche per illustrare l’evoluzione tecnica delle diverse discipline mediche attraverso l’analisi degli oggetti.
Artigiani sapienti forgiarono strumenti di grande eleganza, realizzati con materiali pregiati e ricercati, creati per le mani di medici che, proprio negli Incurabili, fondarono la Scuola Medica Napoletana modello di intuito, moderazione, disciplina e rigore. Marco Aurelio Severino, Giovanni Battista Quadri, Leopoldo Chiari, Giuseppe Moscati e Antonio Cardarelli esercitarono l’arte di guarire tra queste antiche mura.
Dal XVII secolo, proprio negli Incurabili, ove esistevano quattro anfiteatri anatomici, la dissezione favorì le conoscenze mediche e nacque lo studio delle correlazioni tra problematiche sociali e malattie.
Il percorso illustra l’evoluzione tecnologica del passato, che ebbe spesso soluzioni originali, frutto della ricerca delle industrie napoletane che producevano strumenti medici, come le coltellerie Gallo e Raimo, offrendo lo spunto per prospettive attuali di bioingegneria. Ad esempio l’intuizione di usare strumenti per la trasmissione della luce per esplorare le cavità interne del corpo umano si avvantaggiava di sistemi di riflessione a specchio con candele e materiali riflettenti come l’argento, oppure si realizzavano bisturi affilati con particolari curvature a seconda dello specifico impiego.
La ricerca ergonomica, per manici dalla presa salda, era collegata a materiali quali legno di bosso, avorio, tartaruga che rendevano questi strumenti traumatici autentiche opere d’arte. Anche un amputante, un bisturi o una sega, esprimeva lo stile dell’artigianato partenopeo.
Questa originalità delle proposte strumentali si legge non solo nello strumentario chirurgico ma anche nell’apparato farmaceutico. Antichi utensili, farmacie portatili, microscopi clisteri raccontano l’evoluzione di una scienza e i suoi riflessi sulla società.
La collezione è visitabile su appuntamento contattando: info@ilfarodippocrate.it – tel. 081440647